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Sono vostro cliente x melatonina defender e chitosano. Mia moglie soffre attualmente di dolori in varie parti del corpo ed è molto infiammata. Sta facendo vari esami per trovarne la causa ed una dottoressa, durante un ultimo collocquio, avendole detto che usa melatonina, le ha consigliato di sospenderne per il momento l'uso, perchè da studi effettuati sembra che nel caso di stati infiammatori, la melatonina può incrementare lo stato infiammatorio. Può essere vero?
Domanda posta da: CECCARONI RENATO
La dr.ssa avrebbe bisogno di documenrasi sugli ultimi studi effettuati sulla melatonina . è ampia la documentazione e sono molti gli studi che trattano delle capacità antinfiammatorie della melatonina ,le allego solo una piccola parte di questi:
http://www.melatonina.it/articoli/227-2010-03-18.html
MELATONINA COME ANTI-INFIAMMATORIO

Introduzione

La melatonina (N-acetil-5-methoxytriptamina) è una molecola con azione antiossidante, citoprotettiva ed immunomodulante. Inizialmente era conosciuta per essere una sostanza prodotta esclusivamente nella ghiandola pineale ma la sintesi di melatonina è stata riscontrata in larga parte anche nell’ambito del sistema immune. Questa molecola deriva dall’amminoacido triptofano, precursore della serotonina dalla quale deriva a mezzo di reazioni enzimatiche la melatonina.
Attualmente, gruppi di ricercatori si sono posti come obiettivo la dimostrazione che mastociti di topo sintetizzino e rilascino melatonina, a partire dalla consapevolezza della presenza, all’interno di tali cellule, dei macchinari necessari per la sintesi della stessa. Inoltre, si è considerato anche la presenza sulla superficie cellulare di recettori per la melatonina, MT1 ed MT2, al fine di verificare un possibile effetto regolatore della melatonina sui mastociti nell’ambito delle infiammazioni.



Materiali e metodi

Lo studio è stato condotto a partire dalla linea cellulare RBL-2H3 di mastociti di topo posta in coltura in piastre dotate di pozzetti. Una volta attivate, alcune di queste cellule sono venute a galla, sono state, quindi, raccolte, filtrate e conservate a -20°C per la determinazione della concentrazione di melatonina e dei mediatori pro-infiammatori, quali TNF-α e IL-6, a verifica dell’avvenuta attivazione.
Successivamente, ci si è dedicati allo studio dell’attività dei due enzimi chiave per la sintesi di melatonina, NAT e HIOMT. Il risultato è stato espresso in nanomolari di prodotto della loro attività (N-acetiltriptofanamide per il NAT e melatonina per HIOMT).
Infine, tramite metodiche di amplificazione del DNA (PCR) sono state studiate specifiche sequenze di DNA appartenente ai mastociti della linea cellulare sopra citata.




Risultati

È stato dimostrato che:
 la stimolazione chimica determina una maggiore responsività cellulare (valutazione della concentrazione dell’enzima responsabile della produzione di TNF-α e IL-6)
 la produzione di melatonina è direttamente correlata alla risposta funzionale degli enzimi NAT e HIOMT.
 la presenza dei recettori di membrana MT1 ed MT2 suggerisce alcune possibili azioni della melatonina sui mastociti. In più, la loro espressione sulla superficie cellulare è maggiore in cellule stimolate (con tecniche di trascrittasi inversa è stato sequenziato l’mRNA presente nei mastociti durante le 12 ore di incubazione).




Discussione

È indubbio che i mastociti siano dotati di tutti i macchinari necessari per la sintesi di melatonina. La presenza, inoltre, sulla loro superficie di recettori per la melatonina suggerisce una possibile duplice funzione svolta dai mastociti nella risposta infiammatoria. Così, la melatonina potrebbe essere rilasciata dai mastociti in fase acuta con un ruolo difensivo pro-infiammatorio. Le alte concentrazioni di melatonina potrebbero, nella fase successiva, stimolare l’esposizione sulla superficie cellulare dei recettori MT1 ed MT2 che, tramite un circuito a feedback, promuoverebbero il rilascio di melatonina che, in questo diverso stadio della risposta infiammatoria, svolgerebbe un ruolo anti-infiammatorio da intendersi come inibizione dell’ulteriore degranulazione dei mastociti.


References:

I. Evidence of melatonin synthesis and release by mast cells. Possible modulatory role on inflammation.
M.D. Maldonado, M. Mora-Santos, L. Naji, M.P. Carrascosa-Salmoral, M.C. Naranjo, J.R. Calvo.
II. Evidence for melatonin synthesis in mouse and human bone marrow cells.
Conti A, Conconi S, Hertens E, Skwarlo-Sonta K, Markowska M, Maestroni JM.
III. Evidence of melatonin synthesis by human lymphocytes and its physiological significance: possible role as intracrine, autocrine, and/or paracrine substance.
Carrillo-Vico A, Calvo JR, Abreu P, Lardone PJ, Garcia-Maurino S, Reiter RJ, et al.
IV. Melatonin and its relation to the immune system and inflammation.
Reiter RJ, Calvo JR, Karbownik M, Qi W, Tan DX.

ALTRO STUDIO:

Esperti dell’Università di Granada (Spagna ) stanno investigando tutte le possibilità che può offrire questa molecola all’industria farmaceutica
Articolo tradotto in esclusiva per il sito www.melatonina.it


La melatonina è una molecola che viene secreta in modo naturale e che fornisce innumerevoli vantaggi per l’organismo (regola il ritmo del sonno, stimola il nostro sistema immunitario, riduce lo stress ossidativo...). Elaborata tramite sintesi chimica, questa sostanza offre molte possibilità per l’industra farmaceutica. Il gruppo Comunicazione Intercellulare dell’Università di Granada ha trascorso molti anni cercando applicazioni mediche per questo composto. Uno dei suoi progetti più importanti aspira ad utilizzare questo ormone per ridurre gli effetti delle malattie infiammatorie.
Così, la sepsi è un disturbo conosciuto in medicina come sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SRIS) e provoca un’infezione grave e che si traduce, nel suo grado più avanzato, in una mancanza multiorganica che provoca la morte. La melatonina può convertirsi nella soluzione per combattere l’infiammazione tipica di questa patologia, come informa Andalucia Innova.
I responsabili di questa investigazione, Dario Acuña Castroviejo e Germaine Escames, iniziarono i primi esperimenti clinici nell’ospedale Virgen de las Nieves di Granada. Gli scienziati collaborano inoltre con investigatori della Facoltà di Farmacia nell’elaborazione di farmaci progettati tramite un sistema di sintesi chimica, con le stesse proprietà della melatonina.

Ossido nitrico
La sepsi è caratterizzata dall’elevata produzione, da parte dell’organismo, di ossido nitrico. Così la melatonina agisce controllando questa disfunzione, oltre ad inibire l’espressione del gene che attiva questa eccessiva produzione. «Si tratta di una forma di protezione di fronte alle infezioni generalizzate, però allo stesso tempo, la produzione eccessiva di questa sostanza provoca un aggravarsi dell’infiammazione, poiché l’ossido può dilatare i vasi sanguigni fino a provocare la morte del paziente», precisa Acuña.
I responsabili di questa investigazione aggiungono che la melatonina agisce sul mitocondrio, cioè, sulla centrale energetica della cellula, dove inoltre ha origine la produzione eccessiva dell’ossido nitrico, che impedisce che si generi l’energia necessaria affinché la cellula possa difendersi.
Queste caratteristiche rendono la melatonina l’unica sostanza capace di avere lo stesso effetto confermato sul mitocondrio, oltre che in altre parti della cellula. Questa capacità ha risvegliato l’interesse dell’industria farmaceutica.
Una volta confermata la sua efficacia e la mancanza di effetti secondari, gli investigatori vogliono applicarla sugli esseri umani. Nell’unità farmaceutica dell’ospedale Virgen de las Nieves si stanno già ottenendo i primi preparati che verranno somministrati ai pazienti affetti da sepsi per via endovenosa e in modo complementare al normale trattamento. L’obiettivo, spiega il direttore del progetto, è quello di ridurre la mortalità tra chi è affetto da questa malattia.
Oltre ad agire contro la sepsi , le proprietà della melatonina fanno intuire che questa sostenza può essere applicata in maniera efficace anche in altre patologie, sempre che la fisiopatologia delle stesse sia relazionata con il danno ossidativo con l’infiammazione. Su questa linea, dal laboratorio del Centro di Investigazione Biomedica dell’Università di Granada, il gruppo di Acuña e Escames usa questa sostanza anche per curare malattie come il Parkinson e persino come trattamento preventivo per patologie associate all’invecchiamento.
La melatonina, che fu autorizzata dall’Agenzia Europea per i Medicinali nel 2007 come farmaco con prescrizione facoltativa, viene già somministrata per curare l’insonnia. Agisce in modo positivo su tutti i tessuti, dal cervello fino agli organi periferici, come dimostrato su topi la laboratorio dagli investigatori.

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VANTAGGI DELLA MELATONINA
1 È una sostanza che secreta dalla ghiandola pineale e regola i cicli del sonno.
2 E’ una sostanza naturale che ha proprietà antiossidanti per l’organismo.
3 Influisce positivamente sul sistema riproduttivo, cardiovascolare e neurologico.
4 Si tratta di una sostanza che, inoltre, stimola il sistema immunitario.
5 Tutti questi vantaggi hanno reso la melatonina un’arma molto efficace contro le malattie neurodegenerative.



Articolo originale: 30.12.09 - 02:25 - IDEAL | GRANADA.




Risposta da: Melatonina.it




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