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da un anno sono in terapia con la tos . a 39 anni sono andata in menopausa,adesso ne ho 41. vorrei sapere se posso sostituire la tos assumendo dei fitoetrogeni diminuendo cosi il rischio tumori.GRAZIE
Domanda posta da:
I risultati che si possono ottenere abbinando isoflavoni di soia e melatonina sono incoraggianti ,ovviamente ci vuole un po' di pazienza per poter ottenere risultati apprezzabili , le allego lo stralcio di uno studio effettuato in Italia recentemente.
"All'ospedale di Forlì la soia contro la menopausa


Estratti di soia per curare i sintomi della menopausa. L’U.O. di Ostetricia-Ginecologia dell’Ausl di Forlì, diretta dal dottor Gianfranco Gori, offre a tutte le donne che lo desiderino la possibilità di ricorrere alla fitoterapia. Uno studio condotto negli anni scorsi anche dall’unità forlivese ha mostrato infatti come tale trattamento naturale abbia effetti positivi sulle signore che presentino una sindrome menopausale media o lieve.

«Si è trattato di una ricerca multicentrica effettuata in doppio cieco randomizzato – illustra Andrea Amadori, che segue per l’U.O. il progetto – a condurla sono stati tre centri italiani: Bari, con la III° clinica di Ostetricia e Ginecologia, Università di Bari, Forlì, col Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Oncologia Medica dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni”, e Milano, con l’Istituto nazionale tumori, che è stato anche il punto di riferimento». Il dato epidemiologico da cui è partito lo studio è stata la constatazione che le donne dei paesi orientali, dove vige una dieta ricca di soia, mostrano un quadro menopausale più lieve rispetto a quello delle loro omologhe occidentali. Tale situazione, tuttavia, muta se le donne orientali si trasferiscono in Occidente: una volta qui, i sintomi diventano più forti. «Quest’evidenza – spiega Amadori – ci ha suggerito che probabilmente è il diverso tipo di alimentazione a influenzare la gravità del quadro menopausale, spingendoci a condurre un’osservazione epidemiologica proprio su quest’aspetto». Molti vegetali, infatti, contengono molecole capaci di sostituire quegli ormoni che le donne in menopausa non generano più. «Abbiamo testato prodotti con una concentrazione sufficientemente elevata di principi attivi – prosegue il ginecologo – somministrando integratori alimentari per valutare se, e su quale genere di donne, facessero effetto». Tra aprile e ottobre 2000 sono state così reclutate per tale studio 262 pazienti, di cui 80 a Forlì. Il campione è stato diviso in quattro gruppi: uno è stato sottoposto a terapia con isoflavoni e melatonina, un altro a isoflavoni e melatonina placebo, un terzo a soia-placebo e melatonina. All’ultimo è stata somministrata soia-placebo e melatonina-placebo. «Dopo alcuni mesi, il confronto fra i vari gruppi, in termini di beneficio sull’incidenza dei sintomi legati alla menopausa, non ha mostrato un miglioramento significativo della sindrome climaterica fra le pazienti ai cui era stata somministrata la sola melatonina o i soli fitoestrogeni – illustra Amodori – il risultato più interessante è stato l’effetto favorevole dell’associazione Soia-Melatonina sui sintomi psicologici che affliggono le donne in menopausa». Su queste ultime, infatti, tali sintomi - fra cui vampate di calore, sudorazione improvvisa, insonnia, diminuzione del desiderio sessuale - si sono rivelati inferiori rispetto agli altri tre gruppi. «Le donne con sindrome grave, invece, non hanno ottenuto alcun beneficio: per costoro, quindi, l’unica cura possibile resta quella coi farmaci riconosciuti, col cerotto, o con la compressa». Per le altre, il trattamento naturale costituisce, invece, una valida alternativa alle terapie ormonali comuni e «chi tra i nostri colleghi segue questa branca è in grado di prescrivere il prodotto per lui più efficace». Il trattamento, infatti, non è disponibile in automatico a chi ne fa richiesta, in quanto non tutti i ginecologi si occupano di fitoterapia. «Alle pazienti con quadro clinico idoneo prospettiamo questa opportunità, poi sono loro a scegliere – commenta il ginecologo – il 60-70%, generalmente, sceglie di percorre tale strada. D’altronde, l’assunzione di farmaci contenenti ormoni non può durare più di 6 o 7 anni, altrimenti aumenta il rischio di contrarre un tumore al seno. Se ci sono le condizioni per evitare la loro somministrazione, quindi, è consigliabile appofittarne». I prodotti fitoterapici sono facilmente acquistabili in farmacia, anche se in quelli da banco non sempre è indicato il principio attivo. «L’indice di concentrazione del principio attivo è fondamentale – chiosa Amadori – le piante infatti contengono tante sostanze che, insieme, producono l’effetto desiderato. Se non si conosce la concentrazione del principio attivo, è difficile valutare l’efficacia del prodotto. E’ per questo che si diffonde poi l’idea che la fitoterapia non sia utile. In realtà, è sufficiente acquistare sempre sostanze col principio attivo ben indicato».


Risposta da: Melatonina.it




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