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Con riferimento alla domanda di Carla del 6/3/2011, sarei anch’io interessato agli studi della melatonina in caso di glaucoma, ma non li trovo sul sito … potete allegarli ?
grazie

Domanda posta da: seamount


Articolo e studio 1)
La melatonina potrebbe salvare la vista nelle patologie infiammatorie

Buenos Aires, Argentina - Recentissime ricerche hanno rivelato che la terapia con la melatonina potrebbe aiutare a curare l'uveite, una comune patologia infiammatoria dell'occhio. La relazione di Sande et al., "Therapeutic Effect of Melatonin in Experimental Uveitis" [Effetto terapeutico della melatonina nell'uveite sperimentale] sarà pubblicata nell'edizione di dicembre dell'American Journal of Pathology.

Persone con l'uveite sviluppano un rossore e dolore improvviso degli occhi e la loro vista peggiora rapidamente. Se rimane non curata, l'uveite può portare alla perdita permanente della vista. Si stima che il 10-15% dei casi di cecità negli USA dipendono dall'uveite. L'uveite ha una larga gamma di cause, inclusi cancro, lesioni dell'occhio, infezioni e malattie autoimmunitarie come artrite reumatoide e sclerosi multipla. Attualmente non esiste una cura ottimale per l'uveite. Spesso si adoperano delle gocce di cortisone; ad ogni modo l'uso prolungato di gocce antinfiammatorie comporta molti effetti collaterali negativi come la possibilità di sviluppare glaucoma.

Ricercatori guidati dalla dott.ssa Ruth Rosenstein dell'Università di Buenos Aires ed il National Research Council (CONICET) hanno ipotizzato che la melatonina, la quale regola i cicli di sonno/veglia e riduce gli effetti da Jet lag, potrebbe prevenire l'infiammazione oculare nell'uveite. Essi hanno scoperto in un modello sperimentale dell'uveite che i livelli di due dei fattori che apportano all'infiammazione, TNFα und NFκB, sono stati ridotti grazie al trattamento con la melatonina. Inoltre il trattamento con la melatonina ha ridotto la presenza di sintomi clinici dell'uveite come l'infiammazione, la dilatazione dei vasi sanguigni e la cataratta, proteggendo l'integrità delle barriere tra sangue ed occhio.

Complessivamente, i risultati di Sande et al. illustrano che "melatonin, which lacks adverse collateral effects even at high doses, could be a promising resource in the management of uveitis. Alone or combined with corticosteroid therapy, the anti-inflammatory effects of melatonin may benefit patients with chronic uveitis and decrease the rate and degree of corticosteroid-induced complications." (1) Studi futuri mireranno alla comprensione dei meccanismi della melatonina che regolano la protezione dell'occhio.
Studio 2)Melatonin in the eye: Implications for glaucoma
Per O. Lundmarka, S.R. Pandi-Perumalb, , , V. Srinivasanc, D.P. Cardinalid and R.E. Rosensteine
aDepartment of Optometry and Vision Sciences, Buskerud University College, Kongsberg, 3601 Ko, Norway
bComprehensive Center for Sleep Medicine, Department of Pulmonary, Critical Care and Sleep Medicine, Mount Sinai School of Medicine, 1178-5th avenue, 6th floor, NY 10029, USA
cDepartment of Physiology, School of Medical Sciences, University Sains Malaysia 16150, Kubang kerian, Kelantan, Malaysia
dDepartamento de Fisiología, Facultad de Medicina, Universidad de Buenos Aires, 1121 Buenos Aires, Argentina
eDepartamento de Bioquimica Humana, Facultad de Medicina, Universidad de Buenos Aires, 1121 Buenos Aires, Argentina
Received 13 September 2006; accepted 30 October 2006. Available online 14 December 2006.
Abstract
melatonin synthesis occurs in the retina of most animals as well as in humans. Circadian oscillators that control retinal melatonin synthesis have been identified in the eyes of different animal species.
The presence of melatonin receptors is demonstrable by immunocytochemical studies of ocular tissues.
These receptors may have different functional roles in different parts of the eye. In view that melatonin is a potent antioxidant molecule, it can be effective in scavenging free radicals that are generated in ocular tissues.
By this mechanism melatonin could protect the ocular tissues against disorders like glaucoma, age-related macular degeneration, retinopathy of prematurity, photo-keratitis and cataracts.
Although an increased intraocular pressure is an important risk factor in glaucoma, other concomitant phenomena like increased glutamate levels, altered nitric oxide metabolism and increased free radical generation seem to play a significant role in its pathogenesis. Data are discussed indicating that melatonin, being an efficient antioxidant with antinitridergic properties, has a promising role in the treatment and management of glaucoma.

malattie infiammatori studio 3)
La melatonina, il miglior antidoto per le malattie infiammatorie


Esperti dell’Università di Granada (Spagna ) stanno investigando tutte le possibilità che può offrire questa molecola all’industria farmaceutica
Articolo tradotto in esclusiva per il sito www.melatonina.it
La melatonina è una molecola che viene secreta in modo naturale e che fornisce innumerevoli vantaggi per l’organismo (regola il ritmo del sonno, stimola il nostro sistema immunitario, riduce lo stress ossidativo...). Elaborata tramite sintesi chimica, questa sostanza offre molte possibilità per l’industra farmaceutica. Il gruppo Comunicazione Intercellulare dell’Università di Granada ha trascorso molti anni cercando applicazioni mediche per questo composto. Uno dei suoi progetti più importanti aspira ad utilizzare questo ormone per ridurre gli effetti delle malattie infiammatorie.
Così, la sepsi è un disturbo conosciuto in medicina come sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SRIS) e provoca un’infezione grave e che si traduce, nel suo grado più avanzato, in una mancanza multiorganica che provoca la morte. La melatonina può convertirsi nella soluzione per combattere l’infiammazione tipica di questa patologia, come informa Andalucia Innova.
I responsabili di questa investigazione, Dario Acuña Castroviejo e Germaine Escames, iniziarono i primi esperimenti clinici nell’ospedale Virgen de las Nieves di Granada. Gli scienziati collaborano inoltre con investigatori della Facoltà di Farmacia nell’elaborazione di farmaci progettati tramite un sistema di sintesi chimica, con le stesse proprietà della melatonina.

Ossido nitrico
La sepsi è caratterizzata dall’elevata produzione, da parte dell’organismo, di ossido nitrico. Così la melatonina agisce controllando questa disfunzione, oltre ad inibire l’espressione del gene che attiva questa eccessiva produzione. «Si tratta di una forma di protezione di fronte alle infezioni generalizzate, però allo stesso tempo, la produzione eccessiva di questa sostanza provoca un aggravarsi dell’infiammazione, poiché l’ossido può dilatare i vasi sanguigni fino a provocare la morte del paziente», precisa Acuña.
I responsabili di questa investigazione aggiungono che la melatonina agisce sul mitocondrio, cioè, sulla centrale energetica della cellula, dove inoltre ha origine la produzione eccessiva dell’ossido nitrico, che impedisce che si generi l’energia necessaria affinché la cellula possa difendersi.
Queste caratteristiche rendono la melatonina l’unica sostanza capace di avere lo stesso effetto confermato sul mitocondrio, oltre che in altre parti della cellula. Questa capacità ha risvegliato l’interesse dell’industria farmaceutica.
Una volta confermata la sua efficacia e la mancanza di effetti secondari, gli investigatori vogliono applicarla sugli esseri umani. Nell’unità farmaceutica dell’ospedale Virgen de las Nieves si stanno già ottenendo i primi preparati che verranno somministrati ai pazienti affetti da sepsi per via endovenosa e in modo complementare al normale trattamento. L’obiettivo, spiega il direttore del progetto, è quello di ridurre la mortalità tra chi è affetto da questa malattia.
Oltre ad agire contro la sepsi , le proprietà della melatonina fanno intuire che questa sostenza può essere applicata in maniera efficace anche in altre patologie, sempre che la fisiopatologia delle stesse sia relazionata con il danno ossidativo con l’infiammazione. Su questa linea, dal laboratorio del Centro di Investigazione Biomedica dell’Università di Granada, il gruppo di Acuña e Escames usa questa sostanza anche per curare malattie come il Parkinson e persino come trattamento preventivo per patologie associate all’invecchiamento.
La melatonina, che fu autorizzata dall’Agenzia Europea per i Medicinali nel 2007 come farmaco con prescrizione facoltativa, viene già somministrata per curare l’insonnia. Agisce in modo positivo su tutti i tessuti, dal cervello fino agli organi periferici, come dimostrato su topi la laboratorio dagli investigatori.

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VANTAGGI DELLA MELATONINA
1 È una sostanza che secreta dalla ghiandola pineale e regola i cicli del sonno.
2 E’ una sostanza naturale che ha proprietà antiossidanti per l’organismo.
3 Influisce positivamente sul sistema riproduttivo, cardiovascolare e neurologico.
4 Si tratta di una sostanza che, inoltre, stimola il sistema immunitario.
5 Tutti questi vantaggi hanno reso la melatonina un’arma molto efficace contro le malattie neurodegenerative.


Articolo originale: 30.12.09 - 02:25 - IDEAL | GRANADA.
C' è inoltre uno studio completo sull'Uveite ,ma è troppo grande per allegarlo ,lo trova nella sezione studi o articoli.






Risposta da: Melatonina.it




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