Salve, tempo fa mi avete confermato l'utilità della melatonina nel prolungamento del ciclo mestruale, tuttavia avrei alcune domande da porvi. Ho letto che questa sostanza fa aumentare i livelli di FSH già alti nella fase pre-menopausale e se così fosse, sarebbe controproducente da assumere nel mio caso: quale è la verita? Per quanto tempo si può assumenre (insieme al cromo picolinato) senza rischiare effetti collaterali? Io dovrei assumerla per anni e vorrei sentirmi sicura nel farlo! In farmacia (abito a Caserta)) mi hanno detto,che da anni non è disponibile in Campania insinuando che. . . perchè questo prodotto, la Sud, non si può acquistare in farmacia? La vostra melatonina è di origine vegetale, ma non lo sono tutte quelle in commercio? Da cosa si differenzia dalle altre? Vi ringrazio molto per le eventuali risposte, come ben capirete è difficile farsi un'idea sul prodotto se le informazioni sono contrastanti e prima di inizIare un' assunzione a lungo termine è giusto avere le idee chiare. Domanda posta da: |
Vado in ordine sparso e spero sia sufficiente per soddisfare le sue domande ed avere giustamente le idee chiare : in Campania siamo presentissi , i due maggiori grossisti ,Guacci e So Farma Morra si riforniscono settimanalmente da noi e sono in grado di coprire tutte le farmacie Campane in giornata ,ci sono inoltre sempre più farmacie ed erboristerie che hanno un rapporto diretto. La melatonina può avere tre origini ,vegetale , animale e di sintesi , A parte di origine animale che in Italia e ora credo anche negli USA è vietata,sia quella vegetale che quella di sintesi sono ben assimilabili . La loro efficacia dipende non dall'origine ,ma dal grado di purezza ,nel caso della Clavis Garantiamo sempre lotti di melatonina con grado di purezza al 100% come da certificato che si trova nel sito .Altra differenza fondamentale per ottenere un buon risultato è quella di utilizzare dei veicolanti per migliorare l'assorbimento della melatonina ,noi utilizziamo lo zinco seguendo degli studi effettuati e pubblicati gia dagli anni '90 e culminati nel 2006 con una pubblicazione che associava oltre allo zinco anche il magnesio ,in quanto lo zinco se preso continuativamente può far perdere i livelli del magnesio (per questo motio i due minerali sono sempre presenti nelle nostre formulazioni). Il cromo presente nelle formulazioni ,non è il picolinato ,ma il cloruro . Un recente studio ha dimostrato che nel periodo della menopausa si abbassano i livelli di cromo e ristabilire i livelli permette di avere una menopausa meno problematica. Il cromo inoltre agisce attraverso il sistema degli zuccheri ,sul grassi e sembra che questa sia una delle cause per cui si ingrassa durante la menopausa. Allego studi o stralci degli studi citati : Cromo e rischio metabolico in menopausa Le donne in post-menopausa manifestano un’aumentata incidenza di malattie cardiovascolari e di diabete di tipo 2. Tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato che le donne che assumono terapie ormonali sostitutive (TOS) sembrano avere un minor rischio rispetto a queste malattie. Secondo diversi autori, il livello di cromo presente nell’organismo femminile durante la menopausa potrebbe essere un fattore che media e potenzia gli effetti benefici della TOS. In effetti, alcuni studi autorevoli hanno documentato che i livelli di cromo aumentano nelle donne che fanno uso di TOS. Il cromo è un nutriente, non un farmaco e, quindi, il suo beneficio – che ottimizza la funzione dell’insulina - si esplica soltanto nei confronti dei soggetti che ne sono carenti in modo più o meno grave. Considerato che il cromo aumenta la sensibilità dell’insulina e ne diminuisce la quantità in circolo, alcuni autori suggeriscono che esso potrebbe influire sulla composizione corporea e, quindi, sul rapporto tra massa magra e massa grassa. L’effetto di una integrazione di cromo è, tuttavia, da considerarsi ridotto rispetto a quello ottenuto con una regolare attività fisica moderata e una dieta ben bilanciata. L’integrazione di cromo, da sola, non può essere considerata una panacea o una risposta magica ai problemi di sovrappeso delle donne in menopausa. La migliore sinergia si ottiene proprio, integrando queste tre misure: cromo, attività fisica e dieta equilibrata. L’esercizio fisico riveste un ruolo molto importante, in quanto solo l’aumento della massa muscolare (o il contenimento della sua riduzione legata all’età e alla menopausa) può mantenere elevato il metabolismo basale da cui dipende gran parte del consumo calorico quotidiano. Cromo e fitoestrogeni L’integrazione alimentare con fitoestrogeni e cromo, unita a un regolare movimento fisico e a una dieta ben bilanciata, ricca di frutta e verdura, può ottimizzare il benessere della donna in postmenopausa, agendo sia sull’immagine di sé (“mi piaccio di più”), sia sul suo rischio metabolico, con vantaggi significativi per il profilo di zuccheri e grassi. L'integrazione di cromo contribuisce a ristabilire, in modo naturale, l'equilibrio metabolico della donna in menopausa. Questo studio conferma che le formulazioni Key Melatonin sono le più complete sul mercato . La melatonina necessita dello zinco orotato per essere veicolata e assorbita in modo corretto,lo zinco a sua volta necessita del magnesio altrimenti ne altera l'equilibrio a sua volta il magnesio per essere correttamente assorbito e non creare squilibrio deve essere in rapporto 1 a 2 con il calcio Nielsen FH,Milne DB L’assunzione di una quantità moderatamente alta di zinco in confronto con una quantità bassa deprime l’equilibrio del magnesio e altera gli indici del ricambio osseo in donne in post-menopausa. OGGETTO: Determinare se assunzioni moderatamente alte o basse di zinco influenzino sfavorevolmente lo stato del rame in donne in post-menopausa e ciò determini cambiamenti sfavorevoli nel metabolismo del calcio e del magnesio e altri indicatori di ricambio (turnover)osseo. STUDIO: Dopo un periodo di equilibrio di 10 giorni in cui la dieta forniva 31,5 micromol (2 mg.) di rame e 137,7 (9mg.) di zinco /8,4 MJ(2000 kcal), i soggetti sono stati divisi in modo casuale in due gruppi ; a un gruppo è stato somministrata la dieta di base integrata in modo da fornire 15,7 micromol (1mg.) di rame /8,4 MJ, all’altro gruppo è stata fornita la stessa dieta integrata in modo da fornire 47,2 micromol ( 3 mg.) di rame /8,4 MJ. Dopo l’ equilibrio ad entrambi i gruppi è stata somministrata una dieta di base senza integrazione di zinco (forniti 45,9 micromol (3 mg.) di zinco /8,4 MJ)per 90 giorni. Questo periodo è stato seguito da un periodo di altri 10 giorni prima che la dieta di base fosse integrata da zinco in modo da fornire 811 micromol (53 mg.) /8,4MJ per 90 giorni. SETTING DELLO STUDIO (ambientazione): l’unità metabolica del Centro per la Ricerca Nutrizionale Umana di Grand Forks,Grand Forks, ND,U.S.A. SOGGETTI: un totale di 28 donne in fase post-menopausa reclutate tramite pubblicità negli Stati Uniti.Tra loro 25 donne (età 64,9+6,7 anni)ha completato lo studio . RISULTATI: L’assunzione moderatamente alta comparata all’assunzione bassa di zinco ha aumentato l’escrezione di magnesio nelle feci e urine , il che ha avuto come conseguenza un diminuito equilibrio di magnesio. Nelle donne nutrite con bassa quantità di rame nella dieta l’osteocalcina del plasma era più alta durante il periodo di dieta con bassa quantità di zinco piuttosto che con alta quantità. L’escrezione urinaria di N-telopeptidi risultava aumentata e la concentrazione di calcitonina nel siero risultava diminuita da una dieta ad alto contenuto di zinco nonostante il rame nella dieta ( a dispetto del rame) . CONCLUSIONI: una assunzione di zinco moderatamente alta (811 micromol al giorno /53 mg. Al giorno) non ha indotto cambiamenti nel metabolismo del rame e non ha provocato cambiamenti sfavorevoli nel metabolismo minerale o dell’osso. Tuttavia un basso contenuto di zinco nella dieta (45,9 micromol al giorno/3 mg. Al giorno) ha apparentemente avuto come risultato dei cambiamenti nelle calcitonina e osteocalcina circolanti Poiché una assunzione moderatamente alta di zinco ha diminuito l’equilibrio del magnesio , saranno effettuati ulteriori studi riguardo alla possibilità che un apporto alto di zinco costituisca una preoccupazione per gli individui che consumano meno delle quantità di magnesio raccomandate Tratto da un Libro: C'è però una domanda che vorrei porti, e riguarda la somministrazione di melatonina con zinco; perchè questa combinazione? Perchè negli stessi anni in cui conducevo le ricerche sulla melatonina, all'INRCA di Ancona (Istituto di ricerche gerontologiche Nino Masera), i ricercatori Nicola Fabris, Eugenio Mocchegiani e colleghi, da anni impegnati nello studio degli effetti immunostimolanti e antiinvecchiamento dello zinco, nel contesto di una teoria sull'origine e il corso della senescenza, realizzavano una ricerca sui malati di AIDS. Fecero così la straordinaria osservazione che lo zinco, somministrato per via orale, era in gradi di prevenire in gran parte le cosiddette malattie opportunistiche di varia natura (virale, micotica, batterica e parassitaria) che colpiscono infallibilmente i malati di AIDS fortemente immunodepressi. Tali importanti lavori sono stati pubblicati sulle riviste mediche Joumal of the American Medical Association (JAMA) nel 1988, e sul Joumal of Nutrition nel 2000. La conclusione è stata quindi logica: lo zinco è in grado di prevenire le malattie opportunistiche dell'AIDS; e la melatonina? Nella prima metà degli anni novanta, io stesso ed altri avevamo condotto degli studi, poi pubblicati su riviste specializzate, nei quali avevamo osservato come la melatonina, da sola, sia in grado di ricostruire i livelli di zinco nel sangue di animali senescenti. Risultava quindi chiara l'esistenza di una relazione diretta tra lo zinco e la melatonina; inoltre, la loro azione si manifestava come sinergica nella ricostruzione dell'immunità in corso d'invecchiamento! E' infatti noto che la carenza di zinco è un sicuro parametro d'invecchiamento (i suoi livelli decrescono costantemente nel corso degli anni). Sulla base di tali entusiasmanti risultati sperimentali e clinici, che riguardavano la rapida ricostruzione dell'immunità con il binomio zinco-melatonina, passai quindi alla formulazione di un'associazione tra melatonina e zinco. Nella fas4e successiva, vale a dire quella relativa alle prove cliniche sull'uso della melatonina, associata a un composto organico di zinco, quello orotato (che ha il vantaggio di essere assorbito meglio nei processi organici, in cui lo zinco è parte essenziale di oltre duecento enzimi), identificai nei pazienti africani di AIDS il terreno ideale per la valutazione di tale associazione di elementi, privi di tossicità e di effetti collaterali, anche per il basso costo della melatonina, e in considerazione dello stato di estrema povertà delle popolazioni africane risposta su FSH : EFFETTI DELLA MELATONINA NELLE DONNE IN PERIMENOPAUSA E MENOPAUSA: UNO STUDIO RANDOMIZZATO E DOPPIO-CIECO "EXPERIMENTAL GERONTOLOGY, 36, 297-310, 2001 I livelli di melatonina notturna nell'uomo e nei mammiferi declinano progressivamente nel corso dell'invecchiamento. Anche la funzione della tiroide e delle ghiandole sessuali (ovaie e testicoli) declina progressivamente, mentre al contrario aumenta costantemente nell'ipofisi la produzione delle gonadotropine (LH e FSH), ormoni che regolano i ritmi mestruali e la produzione di estrogeni e progesterone nelle ovaie e di testosterone nei testicoli.Tale aumento di LH e FSH è un chiaro segnale di invecchiamento delle funzioni sessuali sia nell'uomo che nella donna (menopausa e andropausa). Nostri studi precedenti con animali da laboratorio avevano dimostrato che la somministrazione notturna di melatonina in animali senescenti, come pure anche il trapianto di pineale da animale giovane a vecchio producano una vera e propria inversione del decadimento sessuale, dimostrabile mediante la misurazione, nella parte del cervello che regola la funzione degli organi sessuali (ipotalamo), dei recettori che controllano la sintesi di LH e FSH (gonadotropine) nella ghiandola ipofisi. Tali stupefacenti risultati ci hanno indotto a studiare gli effetti della melatonina in donne negli anni che vanno dalla pre-menopausa e perimenopausa (da 42 a 52 anni circa) fino alla menopausa (da 52 a 62 anni circa). La domanda era: è la melatonina della pineale, i cui livelli ematici decrescono nel corso dell'invecchiamento del tratto sessuale-riproduttivo della donna, responsabile della, e/o direttamente collegata alla menopausa? Siamo in grado di modificare o eventualmente frenare il corso della menopausa mediante somministrazione notturna di melatonina? Una misurazione di melatonina nella saliva prima dell'inizio dello studio ha permesso di selezionare donne con bassi livelli notturni di melatonina, donne con livelli medi notturni di melatonina e donne con alti livelli notturni di melatonina, allo scopo di verificare se i possibili effetti della melatonina somministrata dipendesse solo da uno stato di carenza di melatonina individuale nelle donne in esame.Le donne sono state rigorosamente divise in gruppi omogenei (gruppo melatonina e gruppo placebo) in rapporto all'età ed ai livelli di melatonina notturna. Sono stati effettuati esami preliminari ormonali e le donne hanno risposto a domande mediante un questionario, riguardante i sintomi e disturbi psichici e neurovegetativi tipici del climaterio femminile. Metà delle donne selezionate ha poi assunto 3 mg di melatonina purissima mentre l'altra metà ha assunto PLACEBO, con il classico sistema doppio-cieco (né il medico né la paziente sanno se viene assunta la sostanza in esame o il placebo). Dopo tre e sei mesi dall'inizio del trattamento sono stati ripetuti gli esami ormonali iniziali e le donne hanno risposto nuovamente al questionario.I risultati ottenuti dopo tre e sei mesi, tempo eticamente accettabile per la somministrazione del placebo hanno dimostrato quanto segue: 1) Tutte le donne, in particolare quelle con bassi livelli notturni di melatonina, hanno avuto un sorprendente miglioramento di uno stato latente e insospettato di ipotiroidismo. Si è infatti osservato un aumento dell'ormone attivo triiodotironina (T3) in tutte le donne indipendentemente dai loro livelli notturni di melatonina e in minor misura del precursore tiroxina (T4) solo nelle donne con livelli medi e bassi di melatonina endogena. 2) Nel corso di sei mesi, i 3 mg di melatonina somministrati hanno prodotto un decremento nel sangue dell'ormone ipofisario LH (che aumenta progressivamente nel corso dell'invecchiamento), in particolare nelle donne più giovani (43 a 49 anni). Quindi il recupero ormonale è più rapido e pronunciato nelle donne più giovani. 3) L'altra notizia chiara ed evidente emersa dai nostri risultati, oltre il netto miglioramento della funzione tiroidea, è stata l'arresto dell'aumento e addirittura l'inversione e la diminuzione dei livelli di LH nelle donne trattate con melatonina notturna, il che equivale ad un chiaro restauro delle funzioni ormonali che regolano l'ovulazione. Ancora una volta l'effetto è stato progressivamente più rapido e marcato nel gruppo di donne più giovani (da 40-42 a 50 anni circa). 4) A conferma di quanto sopra ben sette donne, a distanza di due e più anni dalla menopausa (dopo l'interruzione definitiva delle mestruazioni), hanno riacquistato un normale ritmo mestruale giovanile fisiologico. "Il loro numero aumenta ogni giorno al dicembre 2001" (Nota aggiunta) 5) Infine, il 96 percento delle donne che avevano assunto melatonina hanno denunciato una totale scomparsa della depressione mattutina, tipica delle donne in perimenopausa e in menopausa. I nostri risultati dimostrano che esiste un chiaro rapporto di causa-effetto tra la funzione della ghiandola pineale e la secrezione di melatonina da una parte, e l'invecchiamento delle funzioni sessuali della donna dall'altra. Il declino della sintesi di melatonina nell'invecchiamento ci segnala quindi chiaramente l'alterazione centrale del controllo dei cicli ormonali giovanili e la progressiva estinzione della fertilità delle donne. I nostri risultati mostrano che la somministrazione notturna di melatonina produce un recupero netto della funziona tiroidea (sintesi di T3 e T4) e ipofisaria (LH, FSH) nella direzione di un ringiovanimento delle funzioni sessuali-riproduttive. Tale effetto della somministrazione di melatonina è più evidente nelle donne più giovani e in quelle con bassi livelli notturni di melatonina endogena.La continuazione del nostro studio è in grado di mostrare nel corso degli anni fino a che punto la melatonina sia in grado di ritardare e forse invertire l'invecchiamento delle funzioni sessuali della donna, e come tale segnale sia in relazione allo sviluppo delle malattie tipiche della senescenza. Risposta da: Melatonina.it |
GRazie per le risposte, alcune le avevo gia lette. Si parla sempre di studi relativi ad assunzioni di breve periodo, cioè mesi, ma ne esistono sulla innocuità nel lungo periodo, cioè anni? Avedno io 45 anni e sperando in un miglioramento della funzione ovarica e poi degli effetti post mnopausali, dovrò assumerla per diversi anni: si può essere tranquilli? Potrebbe cominicarmi i nomi delle farmacie -erboristerie Campane dove acquistare i vostri prodotti? Grazie Risposta da: |
Da oltre 15 anni milioni di persone nel mondo assumono melatonina e tutti i dati riportati, aldilà degli ovvi benefici ,altrimenti non si capirebbe perchè sarebbe stata assunta per 15 anni ,concordano su una cosa :non sono mai emersi effetti collaterali . Io stesso assumo melatonina da 11 anni ho 50 anni e ne ho tratto grande beneficio. Le nomino alcune a memoria: La linfa caserta erb san francesco la farmaceutica antichi rimedi zea mays solonatura farmacia abracadabra la mimosa antichi rimedi parafarmacia d'anna parafarmacia brionia centro di eubiotica la nuova radice Risposta da: Melatonina.it |
Salve, ho acquistato la melatonina fluid nella parafarmacia D'anna da voi segnalatomi. Vorrei sapere, gentilmente, se posso continuare ad assumere il magnesio e potassio dal momento che è presente nella formula. Pratico attività sportiva e mi serve assumere questo minerale ma non so se posso ancora prenderlo. Qual'è il dosaggio che non va superato? So che in eccesso può far male al cuore e non vorrei coombinare guai. Grazie Claudia Risposta da: |
Si sono presenti bassi livelli di magnesio nella formulazione Fluid ,circa il 15% dell'RDA ,solo perchè prendendo con continuità lo zinco potrebbero abbassarsi i livelli di magnesio . In ogni caso la quantità di magnesio utilizzabile da una persona adulta è molto superiore anche se assume un integratore specifico. Risposta da: Melatonina.it |
Salve, sto prendendo la melatonina Fluid di sera con il tè verde (più saccarina). Posso continuare a farlo senza nessun problema? La assumo tra le 22.30 e le 11.30, va bene come orario? Grazie Claudia Risposta da: |
immagino SIA 22,320 /23,30 . Oraio perfetto per il periodo a cui si va incontro . Nessuna controindicazione con il tè verde ,se non la disturba. Risposta da: Melatonina.it |